LEZIONE DI MASSAGGIO IN UN CENTRO ESTIVO PER BAMBINI
All'inizio quando ho cominciato a fare massaggi, dopo avere finito la scuola, eseguivo le manovre come mi erano state insegnate, cercando di migliorare sempre di più e cercando di ricordarmi nei dettagli, tutti i passaggi e tutti gli accorgimenti che mi avevano insegnato.
I primi massaggi erano molto delicati a causa della mia insicurezza, risultando a volte inefficaci. Mi ricordo che avevo quasi paura di fare male, di spingere troppo, poi alcune clienti mi dissero “guarda che puoi spingere anche di più”, ho cominciato a metterci un po’ più di forza.
Quando mi sono sentita sicura sulla tecnica, ho cominciato ad ascoltare come e cosa percepivano le mie mani, come mi era stato insegnato: “segui quello che le tue mani vogliono fare, fidati di loro, ascolta il corpo cosa vuole”.
Io ci provavo, non sentivo nulla, allora cercavo di rimanere in ascolto, provando a fidarmi più delle mie mani che della tecnica che avevo imparato ormai a memoria.
Spesso mi sono chiesta se ero portata per fare i massaggi, se forse non fosse stato meglio per me fare un altro lavoro, anche se le persone che avevo massaggiato mi dicevano che stavano meglio, che erano più tranquille, che dormivano meglio, che insomma erano un po' più felici e che avevo le mani d'oro, proprio per questi motivi, ho continuato nonostante la mia testa pensasse ancora che forse dovevo fare altro.
Con il passare del tempo e dopo tanti massaggi incominciavo ad accorgermi che potevo sentire dove la persona aveva più bisogno, in alcune parti del corpo mi soffermavo solo alcuni secondi e in altre parti non avrei mai staccato le mani. Sentivo che in quei punti succedeva qualcosa, sembrava “magia”, quando incontravo quei punti, le mie mani sembravano conoscere perfettamente cosa fare e affondavano le dita tra il muscolo, la pelle, le ossa con una facilità che mi lasciava stupita, ma la cosa più bella era come mi sentivo, il mio corpo, la mia pancia, insomma io ero felice, quando questo accadeva.
Quando terminavo, la persona mi diceva che proprio in quel punto aveva sentito un grande benessere.
Così ho capito che potevo parlare con il corpo, attraverso le mie mani e che il corpo che stavo massaggiando, mi stava parlando, mi mostrava ciò di cui aveva bisogno.
Spesso mi capita di chiudere gli occhi e lasciare andare le mie mani, rimanendo in ascolto di tutto quello che sento e provo, lasciandomi guidare da queste sensazioni.
Una volta nei tempi antichi non c'erano i dottori come adesso, nei paesi c'era una persona che sapeva curare con le erbe, ma molti rimedi erano casalinghi, sempre presenti in casa e uno degli strumenti molto usati era proprio il massaggio, così come una mamma con amore si prende cura del suo bambino con carezze e baci, così oggi possiamo fare noi, prendendoci cura con amore dell’altro.
Quello che volevo dirvi che è stata la mia esperienza è che l'amore è la medicina più grande e che anche l'amore può curare.
Allora, vi invito ad ascoltare il vostro corpo, ad imparare il suo linguaggio fatto non di parole ma di sintomi, uno di questi è il dolore, quando vi fate male il corpo, attraverso il dolore vi avvisa che qualcosa non va così potete prendervi cura di lui, altrimenti non ve ne accorgereste e potrebbero essere guai seri (per esempio nel caso di una ferita che perde sangue).
Quando avete la febbre per esempio, la febbre alza la temperatura del nostro corpo e molti microbi non sopravvivono ad una temperatura così alta morendo. Pensate quanto il nostro corpo è intelligente, a volte se lo lasciamo fare, sa curarsi, soprattutto se lo trattiamo bene e lo manteniamo in salute mangiando bene, facendo sport, divertendoci ne avremo solo dei benefici.
Ma anche quando siete tristi o avete brutti pensieri, provate ad ascoltare il vostro corpo, magari vi dice cosa fare!
Adesso provate a pensare quale parte del corpo vi piacerebbe che vi massaggiassero, massaggiatelo, cercando di ascoltare. Se vi piace quello che state facendo, allora state facendo la cosa giusta, in caso contrario, cambiate. Provate a fare lo stesso con un vostro compagno, chiedendogli sempre se va bene come state facendo.
Ascoltare non significa usare solo le orecchie, ma ascoltare ciò che senti dentro di te, ciò che il tuo corpo semplicemente ti sta comunicando.
I primi massaggi erano molto delicati a causa della mia insicurezza, risultando a volte inefficaci. Mi ricordo che avevo quasi paura di fare male, di spingere troppo, poi alcune clienti mi dissero “guarda che puoi spingere anche di più”, ho cominciato a metterci un po’ più di forza.
Quando mi sono sentita sicura sulla tecnica, ho cominciato ad ascoltare come e cosa percepivano le mie mani, come mi era stato insegnato: “segui quello che le tue mani vogliono fare, fidati di loro, ascolta il corpo cosa vuole”.
Io ci provavo, non sentivo nulla, allora cercavo di rimanere in ascolto, provando a fidarmi più delle mie mani che della tecnica che avevo imparato ormai a memoria.
Spesso mi sono chiesta se ero portata per fare i massaggi, se forse non fosse stato meglio per me fare un altro lavoro, anche se le persone che avevo massaggiato mi dicevano che stavano meglio, che erano più tranquille, che dormivano meglio, che insomma erano un po' più felici e che avevo le mani d'oro, proprio per questi motivi, ho continuato nonostante la mia testa pensasse ancora che forse dovevo fare altro.
Con il passare del tempo e dopo tanti massaggi incominciavo ad accorgermi che potevo sentire dove la persona aveva più bisogno, in alcune parti del corpo mi soffermavo solo alcuni secondi e in altre parti non avrei mai staccato le mani. Sentivo che in quei punti succedeva qualcosa, sembrava “magia”, quando incontravo quei punti, le mie mani sembravano conoscere perfettamente cosa fare e affondavano le dita tra il muscolo, la pelle, le ossa con una facilità che mi lasciava stupita, ma la cosa più bella era come mi sentivo, il mio corpo, la mia pancia, insomma io ero felice, quando questo accadeva.
Quando terminavo, la persona mi diceva che proprio in quel punto aveva sentito un grande benessere.
Così ho capito che potevo parlare con il corpo, attraverso le mie mani e che il corpo che stavo massaggiando, mi stava parlando, mi mostrava ciò di cui aveva bisogno.
Spesso mi capita di chiudere gli occhi e lasciare andare le mie mani, rimanendo in ascolto di tutto quello che sento e provo, lasciandomi guidare da queste sensazioni.
Una volta nei tempi antichi non c'erano i dottori come adesso, nei paesi c'era una persona che sapeva curare con le erbe, ma molti rimedi erano casalinghi, sempre presenti in casa e uno degli strumenti molto usati era proprio il massaggio, così come una mamma con amore si prende cura del suo bambino con carezze e baci, così oggi possiamo fare noi, prendendoci cura con amore dell’altro.
Quello che volevo dirvi che è stata la mia esperienza è che l'amore è la medicina più grande e che anche l'amore può curare.
Allora, vi invito ad ascoltare il vostro corpo, ad imparare il suo linguaggio fatto non di parole ma di sintomi, uno di questi è il dolore, quando vi fate male il corpo, attraverso il dolore vi avvisa che qualcosa non va così potete prendervi cura di lui, altrimenti non ve ne accorgereste e potrebbero essere guai seri (per esempio nel caso di una ferita che perde sangue).
Quando avete la febbre per esempio, la febbre alza la temperatura del nostro corpo e molti microbi non sopravvivono ad una temperatura così alta morendo. Pensate quanto il nostro corpo è intelligente, a volte se lo lasciamo fare, sa curarsi, soprattutto se lo trattiamo bene e lo manteniamo in salute mangiando bene, facendo sport, divertendoci ne avremo solo dei benefici.
Ma anche quando siete tristi o avete brutti pensieri, provate ad ascoltare il vostro corpo, magari vi dice cosa fare!
Adesso provate a pensare quale parte del corpo vi piacerebbe che vi massaggiassero, massaggiatelo, cercando di ascoltare. Se vi piace quello che state facendo, allora state facendo la cosa giusta, in caso contrario, cambiate. Provate a fare lo stesso con un vostro compagno, chiedendogli sempre se va bene come state facendo.
Ascoltare non significa usare solo le orecchie, ma ascoltare ciò che senti dentro di te, ciò che il tuo corpo semplicemente ti sta comunicando.
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